Nuovo passo avanti per l’Avanti EVO, terza generazione del P.180 di Piaggio Aerospace.
La società aeronautica ormai controllata interamente dal fondo arabo Mubadala dopo l’acquisizione dell’1,95% ancora posseduto da Piero Ferrari ha ottenuto le certificazioni Easa e FAA per il nuovo carrello Magnaghi del turboelica, nello specifico le certificazioni riguardano l’istallazione del sistema del carrello principale, del carrello anteriore e dello “steering”.
Il velivolo presentato al Salone di Ginevra (EBACE 2014) è l’unico velivolo per l’aviazione d’affari progettato e costruito completamente in Italia, ed è la terza generazione del P.180 Avanti.
La versione EVO sviluppata per incrementare le performance, l’efficienza e il comfort dichiara un range di oltre 3.180 Km e una velocità massima di 745 Km/h, con consumi di carburante inferiori fino al 40%, rispetto ai Jet della stessa classe,.
Piaggio prevede diverse le consegne nel 2016, ad aprile è stato consegnato il primo EVO ad un cliente greco, al salone di Parigi è stata annunciata la prima vendita in Gran Bretagna a Zenith Aviation che ha firmato anche un’opzione per altri 7 velivoli, e una seconda vendita in Malesia.
Ma, “L’impegno di Piaggio Aerospace va ed andrà sempre parallelamente sui mercati, civile e militare – ha sottolineato Carlo Logli, amministratore delegato della società -. Il civile è un mercato consolidato grazie al successo del P.180, il militare è una sfida che vogliamo sostenere in modo vincente, soprattutto cavalcando l’onda dell’enorme vantaggio competitivo che abbiamo rispetto ad altri Paesi ed altri progetti, cui anche l’Italia partecipa”.
Recentemetne Ad di Finmeccanica Mauro Moretti aveva sollevato il problema che un Paese come l’Italia non poteva avere due players per la produzione dei velivoli militari, tuttavia Piaggio Aerospace per il mercato militare sta sviluppando due programmi, il velivolo a pilotaggio remoto P.1HH e l’MPA (Multirole Patrol Aircraft) basati su piattaforma dell’Avanti ma con le ali più lunghe e quelle del P1.HH sono smontabili per il trasporto, e nell’avionica.
Il prototipo del P1.HH, di cui l’Aeronautica Militare è cliente di lancio – ha un accordo per tre sistemi, ognuno dei quali è costituito da due macchine volanti più una stazione di controllo a terra – sta procedendo con l’attività di certificazione sulla base di Trapani Birgi. Il velivolo ha effettuato il primo volo alla fine dello scorso anno e continuerà la fase di test a Grazzanise per essere pronti entro l’anno “Per il P1.HH il nostro primo mercato è l’Europa – ha dichiarato Logli – ma ipotizziamo di poter avere mercato anche in Medio Oriente e nel Sud Est asiatico. Di sicuro, il feedback dell’AM sarà un preziosissimo contributo per future vendite”.
Sarebbe allo studio la seconda versione del velivolo, il P2.HH, con lo scopo di apportare delle modifiche che rendano il prodotto ancora più competitivo, ad esempio l’incremento del peso massimo al decollo e una maggiore autonomia, che dovrebbe salire dalle attuali 16 alle 24 ore.