Decisivo per la vicenda che vede il ritorno della tensione sindacali negli stabilimenti del gruppo Finmeccanica l’incontro previsto per domani 24 novembre tra l’azienda e i sindacati sulle procedure di costituzione di Finmeccanica One Company.
In questi giorni agitazioni sindacali si sono avute in tutti i siti industriali di finmeccanica, anche se sarebbe stata raggiunta un’intesa di massima su trattamenti economici e normativi dei lavoratori e sulle aziende controllate, restano forti preoccupazioni per il futuro, almeno per la Fiom CGIL.
In effetti, gli altri sindacati hanno ritenuto sufficienti i contenuti delle proposte e le garanzie date dall’azienda sui livelli occupazionali, solo i metalmeccanici della Cgil hanno deciso di non firmare l’accordo perché non rassicurati sugli effetti della fusione, preoccupati per la tenuta occupazionale e per la poca chiarezza di alcuni punti dell’accordo. L’azienda – sostiene la Fiom – avrebbe affermato che dal giorno della fusione si potrebbero determinare degli esuberi che, allo stato attuale, non è in condizione di prevedere perché conseguenti del processo di riorganizzazione. Inoltre il management di Finmeccanica avrebbe dichiarato che comunque sarebbe intenzionato a “applicare i processi di ottimizzazione e riorganizzazione che si dovessero rendere necessari”, non fornendo ai sindacati dettagli sui futuri investimenti e confermando, sostiene la Fiom, la volontà di ottimizzare e ridurre spazi e siti produttivi.