Una vicenda che sembrava superata si riprone con drammaticità per i 160 dipendenti di Dema dell’impianto brindisino che rischiano di restare a casa in almeno un centinaio. L’azienda ha prospettato l’intenzione di attivare la cassa integrazione straordinaria per crisi.
La vicenda è nota, la controversia tra Agusta Westland e Dema non trova soluzione, il management dell’azienda napoletana lo scorso marzo aveva denunziato un calo di commesse di Agusta Westland che spostava in Polonia le lavorazioni dopo che Dema aveva investito notevoli risorse per attrezzarsi a fare quelle attività. La vicenda trovò quella che fu ritenuta una soluzione al tavolo regionale dove l’azienda elicotteristica di Finmeccanica s’impegnò a dare ulteriori commesse e Dema si assunse l’impegno di diversificare la produzione, impegnandosi a completare un nuovo piano industriale.
La Regione Puglia, e l’allora presidente Nichi Vendola si dichiarò disponibile a prendere in considerazione il nuovo piano industriale di Dema per valutare un cofinanziamento attraverso le misure di sostegno allo sviluppo.
Il problema però è rimasto quello di capire dove Agusta Westland vuole spostare in Polonia e Turchia la produzione che fino ad ora ha tenuto in Puglia.
Dema ha fatto sapere di aver dato mandato ai propri legali per una controversie nei confronti di Agusta, rea secondo Dema, di non aver mantenuto gli impegni per i quali era stato fatto un investimento di 2milioni di euro.