La metà dei nuovi astronauti americani è di sesso femminile, tra le nuove leve della NASA sarà selezionato, l’equipaggio che parteciperà alle nuove missioni dei prossimi anni.
Nel 2013, parteciparono alle selezioni per astronauti della NASA 6.100 candidati, solo otto hanno superato il ciclo della selezione durato 18 mesi e per la prima volta il rapporto tra maschi e femmine e di uno a uno. Hanno tutti tra i 34 e i 39 anni e tra loro 6 militari e 2 civili, entrambe donne.
Janet Kavandi, direttore del Glenn Reserch Center della NASA ci tiene a confermare che tutti i nuovi astronauti sono stati “scelti non in base al sesso, ma perché i più qualificati”.
Ora le aspiranti astronaute – Cristina Hammock, Nicole Mann, Anne McCLain, e Jessica Meir – si stanno sottoponendo con i loro colleghi a due anni di intenso addestramento, prima di aggiungersi ai 46 oggi ufficialmente attivi alla NASA.
Era il 1978, quando la NASA annunciò di aver reclutato la prima donna, Sally Ride, e sono trascorsi 53 anni da quel 26 febbraio 1962 quando una donna americana identificata come “Miss Kelly” chiese d’indossare la tuta spaziale e la la NASA le scrissi per comunicarle che: «non abbiamo programmi che riguardino donne astronaute e non prevediamo piani simili per il futuro».
Nonostante il successo delle ultime missioni, anche europee, a cui hanno partecipato astronaute, è un dato di fatto che il settore aerospaziale sia ancora un ambito prevalentemente maschile, sono soltanto 57 le donne che nella storia hanno viaggiato nello spazio, contro oltre 500 uomini.
Invece, ora le selezioni della NASA sono superate dalle donne come dagli uomini e diventa possibile che a lasciare la prima impronta sul Pianeta Rosso sia proprio un piede femminile.