Il progetto era partito durante il semestre della presidenza europea del Governo italiano, poi la cabina di regia istituita a Palazzo Chigi aveva concordato il programma per fare del “Marcello Arlotta” di Grottaglie uno scalo aeroportuale per le attività di ricerca, manifatturiera, logistica e sperimentazione di velivoli a controllo remoto.
Lo scorso 14 maggio si è insediato nell’aeroporto tarantino il tavolo tecnico che ha definito le regole per l’integrazione dei velivoli a pilotaggio remoto nello spazio aereo civile.
Il prossimo 15 marzo all’Aeroporto di Grottaglie è previsto l’evento inaugurale con la partecipazione del ministro Graziano Delrio, titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del segretario generale della Difesa, e direttore generale degli armamenti, generale di squadra aerea Carlo Magrassi, del direttore generale dell’ENAV, Massimo Bellizzi, del presidente dell’Enac, Vito Riggio, del direttore Strategie, sviluppo dei mercati e del business di Finmeccanica, Giovanni Soccodato, e dell’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno, che aprirà l’incontro, che sarà concluso alle 13.30 dallo stesso ministro Delrio.“
La Regione Puglia dimostrando, nella gestione di una politica industriale orientata allo sviluppo del distretto aerospaziale, ancora una volta lungimiranza e tempestività, consegue un risultato importante non solo per il futuro degli scali aeroportuali.
“Nell’ambito degli indirizzi del Piano Nazionale dei Trasporti, l’Aeroporto di Taranto – Grottaglie assume il ruolo di piattaforma logistica dell’area mediterranea per aggregare iniziative nazionali e internazionali a sostegno della ricerca, sviluppo, sperimentazione e certificazione di soluzioni allo stato dell’arte in ambito aeroportuale e aerospaziale”, annuncia una nota dell’amministratore unico di Aeroporti di Puglia.
Prende dunque sempre più corpo l’idea della Regione Puglia di impiego dell’area aeroportuale tarantina, già utilizzata dallo stabilimento di Finmeccanica per la produzione di fusoliere in composito per il B787 Dreamliner, e dall’aviazione di marina, non solo come scalo cargo direttamente connesso ad una zona di manipolazione e movimentazione delle merci, ma anche come centro di sperimentazione e ricerca di nuove tecnologie di volo.
“Tali iniziative si inseriscono nel più ampio contesto delle iniziative industriali e dei programmi europei di supporto allo sviluppo di tecnologie, metodologie e processi volti ad ottimizzare la gestione del traffico aereo comunitario e a rendere interoperabili i relativi sistemi nazionali di gestione, oltreché favorire l’integrazione nel cielo unico europeo degli aeromobili a pilotaggio remoto”, sottolinea infatti Aeroporti di Puglia.
“Il livello infrastrutturale e tecnologico del sistema aeroportuale, la sua disponibilità ed uso flessibile, la collocazione geografica ed il committment delle istituzioni regionali e nazionali, che hanno già generato l’avvio di investimenti, nuovi insediamenti industriali e regolamentazione ed utilizzo di spazi aerei dedicati, posizionano l’aeroporto in una condizione altamente competitiva nel panorama europeo”.
E questa non è una risposta a chi da anni si batte per fare di Grottaglie il terzo aeroporto passeggeri della Puglia, ma una idea concreta di sviluppo, lavoro qualificato e di business, senza attendere che una compagnia chieda di avviare regolari servizi di collegamento viaggiatori da Grottaglie, evento che sin qui non si è mai manifestato.
“La presenza di un dinamico tessuto imprenditoriale, un eccellente network di Università, centri di ricerca e di formazione, raggruppati nel Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA), un capitale umano altamente qualificato, rappresentano – scrive Acierno – un ecosistema virtuoso all’interno del quale aggregare e patrimonializzare le migliori capacità ed esperienze proprie del mondo industriale e di quello della ricerca, in pieno raccordo con gli Enti regolatori nazionali e internazionali e gli altri stakeholder istituzionali del settore”.
Anche se il sistema industriale nel settore dell’aerospazio in Puglia ha un assetto che ormai presenta una forte integrazione, si può comunque sottolineare che la presenza di un importante test bed a poche decine di chilometri rappresenta un grande vantaggio anche per il polo aeronautico brindisino.