Avevamo anticipato nei giorni scorsi le dichiarazioni dell’ambasciatore italiano a Mosca, Cesare Maria Ragaglini alla vigilia del Summiti russo italiano di san Pietroburgo. L’ambasciatore italiano evidenziava quanto Putin e la Russia ritengono fondamentale la joint-venture sul programma aeronautico russo italiano SuperJet International, tra Leonardo e Sukhoi . Non bisognava essere esperto di chissacché per capire che il programma aeronautico per i russi una delle pedine che tengono insieme la scacchiera delle relazioni economiche e industriali tra i due paesi.
L’Ad di Leonardo, Mauro Moretti, forse pensando ancora di guidare un gruppo ferroviario nazionale, in diverse occasioni si era lasciato andare in dichiarazioni di uscire dall’accordo industriale con i russi e aveva ridotto anche la partecipazione del gruppo italiano nella joint venture con Sukhoi
Lo avevamo anticipato e la retromarcia di Moretti dopo l’incontro tra Renzi e Putin a San Pietroburgo è puntualmente arrivata: “C’è una base forte su cui rinsaldare l’alleanza – ha dichiarato Moretti – stiamo rinnovando, per continuare a sviluppare la grande collaborazione sul Superjet 100 con i russi di Sukhoi”. E’ evidente che suonano come una marcia indietro queste parole pronunciate dal numero uno di Leonardo- Finmeccanica Mauro Moretti in occasione di un dibattito nell’ambito del Forum economico di San Pietroburgo.
Quella che sembrava la determinazione di Mauro Moretti di abbandonare il programma aveva condotto a ridurre la presenza finanziaria di Leonardo nella joint-venture SuperJet International dal 25 al 5%. Nelle scorse settimane, poi, c’era stato lo “sgarbo” dell’assenza di Moretti alla cerimonia di consegna del Superjet all’irlandese CityJet, la prima aerolinea europea che ha acquisito il jet russo. In quella occasione Nazario Cauceglia, amministratore delegato di Superjet International aveva dichiarato che avrebbe “fatto di tutto, attraverso il lavoro, per far cambiare idea agli azionisti”. Che ci sia riuscito?