L’intervista rilasciata da Mauro Moretti a Giovanni Minoli finalmente lascia capire perchè il personaggio riesce pubblicamente simpatico.
Ospite a Radio24 del Faccia a Faccia con Giovanni Minoli, Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo-Finmeccanica rilascia dichiarazioni senza freni, è schietto e diretto. Dopo il vertice di Pietroburgo e la retromarcia su Superjet, ostenta l’intenzione di gestire in autonomia dalla politica il gruppo industriale più importante del Paese.
Si descrive come ex/sub-proletario e quindi capace di capire e interpretare il sentire e gl’interessi dei lavoratori perchè li conosce bene, si ritiene autonomo da Renzi e risanerà Leonardo perchè combatte la lottizzazione.
“Prima del mio arrivo, Finmeccanica era allo sbando. Prova ne erano i conti che erano drammaticamente malmessi”. “La mia analisi è questa: Finmeccanica era l’ultimo esempio delle vecchie partecipazioni statali lottizzate, al cui interno c’era una holding che aveva una sua funzione scarsa. Tante imprese controllate, ognuna perfettamente indipendente, con una specie di feudatario che stava sopra e, quindi, non c’era la possibilità di far sinergia tra le risorse, soprattutto guardando il futuro per la ricerca e sviluppo”.
Moretti rivendica la sua esperienza di sindacalista come un valore aggiunto, alla domanda su cosa gli serva oggi in Leonardo-Finmeccanica di ciò che gli ha insegnato il sindacato, Moretti risponde “Capire quelli che sono gli interessi veri della gente e come i lavoratori ragionano. D’altra parte io stesso ero stato sotto padrone da piccolo e, quindi, sub-proletario, diciamo così, e avevo già questo nella mia cultura”. Tagliente è il giudizio che Moretti esprime sul sindacato: ” si è burocratizzato e non riesce a capire quali sono i cambiamenti reali che il mondo dell’economia e della produzione sta avendo, che sono velocissimi peraltro”.
Moretti non si preoccupa di lasciarsi andare a valutazioni sul capo del Governo che avrebbero creato problemi, almeno per lo stile, anche ad un vecchio boiardo doroteo della prima repubblica, “Al referendum di ottobre voto sì”, “il Jobs act ha fatto una piccola operazione che le imprese italiane chiedevano da decenni: la cancellazione dell’Irap ci ha fatto risparmiare 40 milioni che possono essere reinvestiti”. “Renzi deve addolcire i tratti della gioventù, ma questo è un merito”. “Renzi è un giovane, una giovane espressione politica italiana che non ha in questo momento, ad esempio, eguali in altri Paesi. Io l’ho conosciuto quando era addirittura Presidente della Provincia, naturalmente ha gli elementi della gioventù che devono essere in qualche modo addolciti”. “Mi piace il fatto che ha il gusto della scommessa e l’intelligenza. Soprattutto, poi, fatica molto perché è uno che si alza al mattino alle 6 e lavora fino alla sera alle 2, se capisco bene”. Chapeau….