Ieri a Farnborouhg la prevista conferenza stampa dei rappresentanti istituzionali della Campania, nel corso della quale l’assessore alle attività produttive Amedeo Lepore ha illustrato alla stampa internazionale e ai numerosi ospiti che sono intervenuti le misure che la Regione intende mettere in campo per rilanciare il settore. O, per dirla con Lepore, “tutte azioni necessarie per conseguire l’obiettivo che si è posto il Presidente regionale campano Vincenzo De Luca: fare della Campania la prima regione italiana dell’aerospazio”.
I dettagli delle misure previste, e di quelle già avviate dal governo regionale e illustrate da Lepore, sono riportate in una nostra dettagliata corrispondenza. Riprendiamo invece i contenuti e le argomentazioni dell’intervento del presidente di Aeropolis che con il prof. Luigi Carrino sono stati gli unici ad intervenire nel corso dell’incontro che pure ha visto una significativa partecipazione di imprese campane e esponenti della comunicazione specialistica nazionale e internazionale. E’ stato organizzato anche una trasmissione in streaming con il supporto del CIRA.
L’associazione napoletana Aeropolis è espressione di molte delle più qualificate competenze professionali prevalentemente nel mondo del trasporto aereo, e da molti anni è protagonista della comunicazione alle più grandi rassegne internazionali del comparto aeronautico. L’organizzazione è presieduta da Antonio Ferrara, che, oltre che giornalista specializzato, è un analista di mercato aeronautico con una lunga esperienza professionale nelle imprese di Leonardo-Finmeccanica.
Il primo spunto dell’intervento di Ferrara è fornito dal dato reso noto in questi giorni, quel +2,8% delle esportazioni campane dell’aerospazio e difesa. E’ un dato con il segno positivo dopo tre anni di rilevamenti negativi dell’osservatorio sui distretti del Banco San Paolo – ha sostenuto Ferrara – e si capisce che c’è chi vorrebbe spenderlo per sostenere che le difficoltà delle imprese del settore sono ormai alle spalle. Sarebbe un grave errore invece non leggerlo con cautela – ha continuato Ferrara – soprattutto perché l’export dell’industria aeronautica campana ha registrato per due anni arretramenti a due cifre (25,6%) in uno scenario complessivo sostanzialmente positivo per le imprese aeronautiche in Italia e nel Mondo. E’ noto che in tutti gli altri distretti aerospaziali italiani il fatturato e l’export cresceva, non solo in Puglia con un +90% dovuto all’aumento del rateo produttivo dello stabilimento di Grottaglie. Sono dati che evidenziano che la Campania continua a soffrire della ristrutturazione di Leonardo. Anche se il distretto piemontese, che in passato ne ha risentito, ha ritrovato la strada della ripresa e quello del Lazio è ripartito alla grande dopo lo sblocco dei fondi governativi per il programma COSMO-SkyMed e per le attività del comparto Spazio, dove l’Italia ha visto raddoppiare la quota di partecipazione ai programmi dell’Agenzia Spaziale Eurpea con un investimento di 512 milioni di euro.
Le osservazioni del presidente di Aeropolis sono quindi proseguite nel merito dell’impianto del RIS3, il documento di programmazione che sta approntando la Regione Campania per l’utilizzo dei fondi comunitari della programmazione 2016-20, rilevando che in assenza di un nuovo programma industriale, effettivamente realizzabile, lasciando nel mondo del futuribile quelle ipotesi di chi sogna programmi per i quali non sarà mai battuto un rivetto, si corre il rischio che l’intera impalcatura di sostegno di risorse pubbliche, regionali e comunitarie non produrrà risultati apprezzabili in termini di sviluppo e nuova occupazione.
Da questa considerazione Ferrara è partito per introdurre il tema delle politiche industriali di Leonardo e del progetto di nuovo turboelica che, sebbene sia dato per affossato, poi ritorna di attualità, forse anche per comodità di molti. Infatti Ferrara ha ripreso le posizioni espresse nelle ore precedenti da Patrick de Castelbajac, a.d. di ATR, durante la tradizionale conferenza stampa d’apertura del Air Show. Il manager di ATR, come riportiamo in una corrispondenza specifica, in assenza di una volontà industriale di Airbus di affrontare la questione se chiudere o mantenere in vita il più riuscito dei programmi industriali di collaborazione europea, annuncia alla stampa internazionale il lancio di un progetto di rimotorizzazione e poi dopo quello di un vero e proprio nuovo velivolo. Praticamente, ha sostenuto il presidente di Aeropolis, la prima decisione avrebbe, alle condizioni attuali degli impianti campani, uno scarso impatto e forse non pochi rischi, considerando che la cellula resterebbe nei limiti possibili la stessa e la domanda del mercato di sostituzione ha requisiti abbastanza evoluti. Forse, ha concluso Ferrara, siamo ancora nel territorio del “tiriamo avanti” fino all’esaurimento del backlog, puntando alla manutenzione della notevole flotta di ATR in esercizio, mentre in questo segmento importanti indicazioni arrivano proprio da Farnborough, con il rilancio dei velivoli regionali da parte di TRJet, il nuovo costruttore turco.
Una considerazione sull’organizzazione delle missioni campane. Quella promossa dall’ICE che ha allestito uno spazio con le regioni di convergenza Campania e Puglia, forse era meglio risparmiarselo, che c’era anche quello dell’AIAD e considerando che ad un evento come quello di Farnborough non è proponibile uno spazio assegnato alle aziende di 50 centimetri e due sedie. La missione della Campania invece ha riproposto lo stesso stand delle passate rassegne, ben arredato ma collocato in una hall diversa da quella dove c’erano tutte le altre aziende italiane. La dottoressa Paola Terribile, che ha praticamente organizzato l’evento da sola, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione anche se era praticamente da sola a reggere l’intero impatto organizzativo.