La richiesta dell’Agenzia spaziale italiana non lascia alcuna scelta a Luigi Carrino, al presidente del Centro ricerche di Capua il socio di maggioranza del Cira gli contesta di essere in «Conflitto d’interessi e chiede ufficialmente al presidente di fare un passo indietro.
Con una lettera riservata inviata il 23 agosto, il presidente dell’ASI, Roberto Battiston fa riferimento a «nostre recenti discussioni» e a «opportune verifiche con il Miur». Il punto sollevato da Battiston è che Carrino si troverebbe in una situazione di conflitto d’interesse a causa del doppio incarico, rivestito dallo stesso Carrino, di leader del CIRA e di presidente del DAC, il Distretto aerospaziale della Campania.
La richiesta di Battiston è conseguente alla guida di Carrino di due enti, che seppure aperti a investimenti privati, accedendo a ingenti risorse pubbliche, avrebbe potuto dare luogo a interessi confliggenti. E’ curioso che la situazione contestata a Carrino era ben nota allo stesso Battiston quando nella primavera del 2015, decise di confermare alla presidenza del CIRA il professor Carrino. E’ evidente che il siluramento di Carrino è dovuto forse anche ad altre motivazioni.
Il DAC, distretto tecnologico dell’aerospazio, presieduto da Carrino, è una Scarl alla quale partecipa lo stesso CIRA e le principali realtà del comparto campano.
Almeno fino a pochi mesi fa, prima di aprire l’accesso ad altre aziende, il DAC aveva un Cda a maggioranza privata ma con quote di partecipazione alla proprietà a prevalenza pubblica (Università, CIRA, ASI, CNR è lo stesso CIRA) ed è nato per accedere e gestire gli oltre 100 milioni di euro di finanziamenti europei previsti del PON Ricerca e Innovazione. Il bando vinto dal DAC ha consentito alle numerose aziende, advisor ed enti per la formazione di sviluppare attività di ricerca nell’aerospazio che si riferivano alla possibilità, ormai sfumata, di sviluppare in Campania il nuovo velivolo regionale di Leonardo-Finmeccanica. Nel RIS3, il documento regionale di programmazione per le politiche di coesione 2016-2020, il comparto dell’aerospazio è considerato settore centrale della reindustrializzazione dell’economia, e con il patto per la Campania, tra l’altro non si capisce nemmeno con quale strumento amministrativo, la Regione ha assegnato al DAC, come allo stesso CIRA e a Leonardo, ben 500 milioni di euro. Si capirà poi per fare che cosa.
La nomina di Carrino a Presidente del CIRA dell’aprile 2015, aveva lasciato perplessi molti osservatori poiché il professore non rappresentava certo la figura di rottura con il passato che dopo l’arresto del presidente Enrico Saggese in galera per abuso, era richiesto da più parti, e dalla stessa allora Finmeccanica che partecipa alla proprietà del Centro di Capua.
Il professore Carrino in una nota ha dichiarato che “non ha mai operato in situazioni di conflitto d’interessi”. Nella nota non si smentisce l’esistenza della lettera di Battiston ma si conferma “che l’infondatezza della questione fu stabilita peraltro, al momento del mio insediamento, da una determinazione del collegio dei sindaci del Cira”.
Nel Consiglio di amministrazione del CIRA Carrino è sempre presente dal lontano 2006, prima con la presidenza di Sergio Vetrella, poi con quella di Renzo Piva e poi ancora con quella di Enrico Saggese, e l’incarico che gli fu affidato come consigliere anziano doveva consentire di arrivare a una nuova governance. Nel frattempo il professore si era legato al Presidente regionale Stefano Caldoro e sostenuto al suo vice Guido Trombetti e aveva ottenuto anche la presidenza del DAC e, avvicinandosi precipitosamente al nuovo governo regionale di Vincenzo De Luca, era stato confermato con pieno incarico anche presidente del CIRA.