Nonostante le garanzie fornite dal Governo ai sindacati e lavoratori, l’azienda avvia le procedure di licenziamento per 130 lavoratori.
La notizia arriva dai sindacati ai quali appena l’altro giorno, il 7 settembre scorso a Genova, il sottosegretario De Vincenti aveva garantito che era esclusa qualsiasi ipotesi di spezzatino per cui in assenza di un piano industriale di Mubadala, il fondo arabo che controlla l’azienda aeronautica italiana, qualunque evoluzione “in fattispecie partiva dalle premesse dell’accordo del 2014″.
Piaggio Aerospace due anni fa presentava un piano di ristrutturazione e rilancio industriale e concordava con governo e sindacati un investimento di 135 milioni, e garantiva di non procedere ad alcun licenziamento utilizzando per avviare i nuovi impianti di Villanova d’Albenga solo la cassa integrazione. Il governo avrebbe sostenuto il rilancio del gruppo sbloccando quanto dovuto a Piaggio dalla legge 808, e in tempi brevi finanziamenti per 9 milioni e altri 3 sarebbero arrivati dalla Regione Liguria. Successivamente l’evoluzione dello scenario aveva complicava le prospettive, e Carlo Logli, ex amministratore delegato, sostituito da pochi settimane da Renato Vaghi, aveva avviato una progressivo rientro da quell’accordo, fino a proporre il licenziamento di oltre un centinaio di persone.
A Roma nell’incontro del 9 agosto la Presidenza del Consiglio e il ministero dello Sviluppo Economico confermarono un’azione del Governo per modificare quel piano industriale presentato da Logli, e avevano garantitola validità dell’accordo del 2014 nel quale tutti s’impegnavarono che nessuno lavoratore avrebbe perso il posto.
I sindacati colti di sorpresa dall’iniziativa dell’azienda di avviare i licenziamenti parlano di una “decisione scellerata che non ha giustificazioni” e ricordano che “nell’incontro di luglio al ministero dello Sviluppo Economico il management di Piaggio Aerospace aveva escluso azioni unilaterali in attesa che la trattativa tra il fondo arabo che detiene il controllo e il Governo Italiano arrivasse a una conclusione.