Dieci anni dopo il piano di ristrutturazione lacrime e sangue dell’ottobre 2006, l’azienda aeronautica europea fa i conti con le difficoltà dei principali programmi del gruppo. Il Financial Times rende noto che l’attuale AD Tom Enders si appresta il mese prossimo a presentare un nuovo piano di riduzione dei costi per compensare i costosi ritardi dei programmi aeronautici. L’azienda è da tempo che fa i conti con le difficoltà commerciali e le perdite dell’A380 e con i ritardi dell’A350 e dell’A400M.
I tagli previsti dalla ristrutturazione colpiranno la divisione aerospaziale civile che rappresenta il 70 per cento delle entrate di Airbus e il Financial Times riporta che a breve sono previsti i primi colloqui tra il management e i sindacati per avviare al più presto una verifica sulla possibilità di gestire una riduzione anche del personale.
Il piano non è ancora stato finalizzato è prevista l’eliminazione delle funzioni duplicate tra le diverse realtà industriali e le altre unità di business.
Airbus fa i conti con gli 1,4 miliardi di euro di costi conseguenti ai problemi al motore dei velivoli da trasporto militare A400M e con gli aggravi previsti per effetto degli slittamenti delle consegne dell’A350 dovuti alle difficoltà di gestire la supply chain. Inoltre e non per ultimo, la società fa i conti con la crisi commerciale del superjumbo A380. Il programma produrrà ulteriori perdite per il taglio della produzione dai 27 velivoli dello scorso anno ai 12 entro il 2018. Anche se Enders rassicura e sostiene che questa situazione avrà breve durata, gli ordini arriveranno e il rateo produttivo ritornerà ai ritmi precedenti. Il Financial Times sostiene che gli analisti stimerebbero che il programma A380 nel suo complesso avrà generato perdite di 350 milioni di euro entro il 2020.