Presentato a Napoli il rapporto RE-action di SACE con le previsioni sull’export italiano per il quadriennio 2016-2019. Si è scelto la nostra città e Villa Pignatelli per presentare alla stampa e agli imprenditori il decimo rapporto, illustrato da Alessandro Terzulli, il responsabile economico di Sace.
Il nostro è un tempo dove sono improponibili crescite a doppia cifra in qualsiasi comparto dell’industria. Sono almeno cinque anni che dall’economia non arrivano segnali rassicuranti ma solo rallentamenti che non consentono un’inversione della lunga deindustrializzazione dell’economia.
La lunga crisi ha prodotto un contesto più solido d’imprese, ma al prezzo dell’operatività di una quota significativa di aziende che sono uscite dai loro mercati. La conseguenza nei territori con fondamenti deboli come il Mezzogiorno e la Campania, è il rallentamento della propensione delle aziende a investire, e quando lo fanno, i rischi troppo elevati frenano le politiche orientate all’espansione in nuovi mercati. Lo spazio del mercato globale si riduce ulteriormente per le PMI quando lo scenario è stressato da guerre, terrorismo, sanzioni e instabilità.
Lo studio RE-action di SACE propone analisi sulle criticità e previsioni sostanzialmente ottimistiche sulle possibilità per le imprese di trovare spazi nel mercato globale. Un quadro nel quale la Campania rappresenta la regione dove più pesano quelle criticità rilevate dallo studio degli economisti dell’istituto.
Si è detto nel convegno, che SACE è in grado di supportare le imprese che intendono proporsi sul mercato globale. La sua offerta di una gamma di prodotti e servizi assicurativi per il rischio finanziario e per il supporto agli investimenti delle aziende e banche nel loro business sul mercato domestico e internazionale consente alle imprese di concentrare l’attenzione alla conquista di nuovi mercati e all’innovazione dell’offerta. “Siamo pronti – ha detto Alessandro Decio AD di SACE – con SIMEST, a rafforzare il nostro supporto assicurativo – finanziario affinché le aziende campane possano cogliere il grande potenziale di crescita internazionale, aiutandole a superare vincoli dimensionali e finanziari e a gestire in modo efficace i rischi di un mondo sempre più complesso”.
L’internazionalizzazione resta una strategia necessaria per le imprese campane, ma la competizione globale si è fatta più agguerrita e occorre affrontarla con un approccio strutturato, identificando i mercati a maggiore opportunità, diversificando le geografie in portafoglio e presentandosi con un pacchetto commerciale e finanziario competitivo.
Nel convegno di Villa Pignatelli si è discusso della priorità di attrezzare politiche d’internazionalizzazione delle PMI. Per la Regione assente Valeria Fascione, assessore all’internazionalizzazione, ha partecipato al seminario l’assessore Amedeo Lepore che ha comunicato che la giunta campana ha approvato un protocollo con SACE, i cui contenuti sono stati illustrati dall’amministratore delegato di SACE, Alessandro Decio che ha presentato alle realtà imprenditoriali del territorio convenute al meeting, le modalità e gli strumenti che SACE propone per supportare le iniziative d’internazionalizzazione delle imprese.
Sono stati ospiti di un tavolo di confronto con le realtà del territorio: Bruno Scuotto, Vicepresidente Nazionale della Piccola Impresa di Confindustria, Antimo Caputo, Vice Presidente Relazioni Industriali, dell’Unione Industriali Napoli, Gianluca Isaia, Amministratore Delegato, Isaia, Michele Latella, General Manager, Com-Cavi Multimedia, Nunzia Petrosino, CFO di Condor e Roberto Scaramella, Chief Executive Officer di ALA e Simonetta Acri specialista e responsabile della rete domestica di SACE.
Nel territorio campano SACE, solo nell’ultimo anno, ha servito oltre 900 aziende, in prevalenza PMI, mobilitando 430 milioni di euro a sostegno dell’export e degli investimenti. Ulteriori 130 milioni sono stati attivati da SIMEST intervenendo a favore di 140 imprese campane.