Firmata intesa tra il Marocco e Boeing per sostenere lo sviluppo dell’industria aeronautica, prevista un’area per la subfornitura e il coinvolgimento di circa 120 fornitori del colosso di Seattle.
Il progetto presentato come la realizzazione di un ecosistema industriale di Boeing prevede una piattaforma marocchina formata di fornitori internazionali di Boeing e d’industrie locali.
Il Marocco fornirà un’area e condizioni favorevoli per nuovi investimenti. Si prevede che il progetto genererà un fatturato annuale supplementare all’export di 1 miliardo di dollari, comporterà il coinvolgimento di 120 fornitori di Boeing e permetterà la creazione di 8.700 nuovi posti di lavoro specializzati. Previsto anche un programma di formazione per lavoratori e giovani marocchini sostenuto da Boeing.
Dai funzionari marocchini non ci sono dettagli per cui non è noto se dei fornitori di Boeing si sono già impegnati ad aprire nuovi impianti industriali.
L’accordo è stato firmato nel palazzo reale di Tangeri dal ministro del commercio e dell’industria marocchino Moulay Hafid Elalamy e dal Presidente e CEO di Boeing Commercial Airplanes, Raymond Conner. Presente alla cerimonia il re Mohammed VI.
Presentando le linee del progetto, il ministro Elalamy ha sottolineato che “l’industria aeronautica marocchina ha conosciuto una crescita importante in questi ultimi anni. Il settore è cresciuto di 6 volte in 10 anni e conta oggi 121 attori”, il Marocco “ si posiziona al 15mo posto in termini d’investimenti aeronautici entrando a pieno titolo nel cerchio ristretto dei paesi presenti in questo settore industriale”.
Il rappresentante di Boeing Raymond Conner, ha rilevato la “forte relazione di fiducia di circa 50 anni di collaborazione con il Marocco”, ” la Boeing è fiera di lavorare con il governo per sviluppare l’industria aeronautica marocchina”. Il costruttore americano è già presente in Marocco con una joint venture con imprese locali e la francese Safran a Casablanca per costruire fasci di cavi e cablaggi per i produttori di aerei, tra Boeing e Airbus. E “attraverso la nostra impresa comune a Casablanca – ha aggiunto Conner – abbiamo potuto già costatare con i nostri occhi le opportunità uniche offerte dal Marocco ai subfornitori dell’aeronautica per ridurre i loro costi producendo prodotti di grande qualità”. Infine ha aggiunto Conner, “il Regno del Marocco ha sviluppato un programma incoraggiante per stimolare nuovi fornitori di Boeing a stabilirsi in Marocco”. “Noi – ha detto concluso Conner – coopereremo strettamente per formare la manodopera futura del paese”.
A differenza di alcuni altri paesi della regione, il Marocco è riuscito ad evitare un forte calo degli investimenti esteri per la crisi finanziaria globale e per le rivolte della primavera araba del 2011 ed è riuscita ad attirare investimenti di grandi costruttori dell’aerospazio e automotive tra cui Delphi, Bombardier ed Eaton.
Con alta qualità a basso costo della forza lavoro, il settore aerospaziale del Marocco si è sviluppato rapidamente negli ultimi dieci anni L’esportazione dell’industria aeronautica, prevalentemente aerostrutture, nei primi otto mesi del 2016, è stato di 5,7 miliardi di dirham marocchini (Dh2.16bn), circa 6 miliardi di euro, che rappresentano circa il 3,5 per cento delle esportazioni marocchine. Il settore aeronautico è in crescita di circa il 7 per cento annuo.
Marocco si aspetta che le esportazioni del settore auto raggiungano 100 miliardi di dirham all’anno entro il 2020 grazie alla PSA Peugeot Citroën che lo scorso anno ha deciso di costruire una fabbrica per produrre in Marocco 200.000 veicoli l’anno.
Il paese africano conferma di essere il più dinamico e ricco del Maghreb che sotto la guida di un monarca imprenditore, raddoppia dal 2000 il PIL, costruisce nel deserto il più grande impianto solare termodinamico del pianeta e con i suoi 19 milioni d’internauti è il Paese più connesso d’Africa. E il terrorismo è sparito dal 2003.