L’incidente è avvenuto a Trapani durante delle prove per la valutazione delle caratteristiche di ground handling del il velivolo a pilotaggio remoto prodotto dalla Piaggio Aerospace che non ha subito danni rilevanti.
La pista dello scalo siciliano è stata temporaneamente chiusa e il traffico aereo dirottato verso l’aeroporto di Palermo.
Le attività di prove e sperimentazioni del sistema sono sviluppate da Piaggio Aerospace in collaborazione Aeronautica Militare che ha dichiarato di voler acquistare 6 droni e 3 stazioni di controllo a terra. Il velivolo è derivato dal P-180 un aereo civile che opera da anni, il che “consentirà – secondo quanto riferito dall’Aeronautica – di operare anche su aree densamente popolate e grazie alle capacità Lsr (Intelligence, surveillance and reconnaissance) di cui è dotato, di fornire un apporto fondamentale in chiave di sicurezza del Paese”.
L’HammerHead Unmanned Aerial Systems (UAS) della Piaggio è un velivolo a pilotaggio remoto capace di decollo e atterraggio automatico (ATOL Automatic Take Off and Landing) che si posiziona nella fascia alta di questi sistemi MALE (Medium Altitude Long Endurance).
Al progetto collabora anche la Selex che si occupa dello sviluppo dei sistemi di controllo e dei software di bordo.
Piaggio Aerospace è controllata al 98% da Mubadala del Governo di Abu Dhabi e com’è noto Alenia Aermacchi, sta collaborando insieme a Francia e Germania (Airbus e Dassault), nello sviluppo di un velivolo europeo che si sovrappone al progetto P1HH.
Recentemente durante un’audizione in Parlamento l’affermazione di Mauro Moretti che lo sviluppo di un velivolo militare fondamentale “per gli interessi nazionali, non può essere che prerogativa di Finmeccanica” ha creato non pochi problemi – anche politici – con i rappresentanti di Mobadala.