Governo chiamato in causa per la crisi diffusa nell’indotto aeronautico pugliese
Avviato, come anticipato ai sindacati, il piano di stabilizzazione del personale interinale nello stabilimento di Grottaglie Leonardo Finmeccanica (ex Alenia).
Su circa 200 lavoratori «somministrati», 126 verranno stabilizzati prima della fine dell’anno, gli altri saranno inseriti in azienda nel 2017.
Erano stati gli americani di Boeing, prima dell’estate, a dire che a Grottaglie le cose non andavano bene. Kent Fisher, il manager responsabile della gestione dei fornitori di Boeing, che aveva infatti inviato ai vertici della società Leonardo-Finmeccanica una lettera contestando un «considerevole deterioramento» della performance di stabilimento con «ritardi nelle date programmate di completamento e consegna».
Da allora c’è stato un evidente cambio di rotta che ha consentito di migliorare l’andamento complessivo e annullare, quasi del tutto, le perdite e i ritadi del programma Boeing. Adesso, il problema aperto nell’indotto che non ha più lavoro a seguito dell’internalizzazione da parte di Leonardo che per perseguire l’obiettivo di migliorare l’efficienza gestionale e le performance produttive ha riportato nello stabilimento le attività date in precedenza a imprese terze.
“il Governo deve garantire interventi urgenti e coraggiosi per contrastare la crisi occupazionale in atto in molti territori”. “Un tavolo istituzionale urgente che affronti la situazione dei lavoratori del settore aeroindustriale di Brindisi e Grottaglie, in Puglia, al fine di garantire chiarezza sui piani industriali di Finmeccanica e diritti ai lavoratori”, si legge in un’interrogazione parlamentare rivolta dal senatore Dario Stefàno a Padoan, Calenda e Poletti, rispettivamente Ministri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico e del lavoro e delle politiche sociali.
“Emblematico – prosegue l’interrogazione– il caso della Tecnomessapia in provincia di Brindisi, che dal 2012 ha aumentato la sua forza lavoro passando da 80 a 300 dipendenti, per una commessa da svolgere presso Alenia Aermacchi, società controllata da Finmeccanica, nel sito industriale di Grottaglie. Quest’ultima, nel 2015, per un processo d’internalizzazione, ha sottratto l’”assemblaggio frame” a Grottaglie per portarlo presso lo stabilimento di Foggia, richiedendo personale di Tecnomessapia da affiancare agli operatori Alenia Foggia, in modo da trasferire il know how specifico. Una volta completato l’affiancamento, però, il personale Tecnomessapia è stato dichiarato in esubero e a partire dal 31 marzo scorso sono stati licenziati 80 montatori e 60 appartenenti ad aziende dell’indotto Alenia di Grottaglie”.
“Decisioni – sottolinea – che sono in contrasto con la mole lavorativa che invece è in aumento. E la stessa sorte toccherà sul fronte di Agusta, sempre controllata dal gruppo Finmeccanica, che entro il 31 ottobre sarà costretta a licenziare 20 persone, in assenza di nuove commesse”.
“Il Governo – conclude Stefàno – deve garantire interventi urgenti e coraggiosi per contrastare la crisi occupazionale in atto in molti territori. Principio che deve valere a maggior ragione se si tratta di un’azienda controllata da un Ministero”.
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