Si consolida la nuova fase del Centro di Ricerca Aerospaziali di Capua.
Dopo le note vicende della precedente gestione del prof. Luigi Carrino, con il nuovo presidente Claudio Rovai il CIRA procede con il riassesto della governance nominata per la prima volta nel CdA di una donna. E’ stata una scelta che riequilibria il consiglio in base alla legge120/2011 sulle quote, e vede l’avvocato Mariaserena Annichiarico, indicata dai soci privati, accedere al governo del CIRA. Per completare l’assetto dell’organismo di governo del Centro di Ricerca aerospaziale di Capua manca ancora il componente di nomina della Regione Campania.
Nel corso del tradizionale incontro di fine anno il nuovo presidente del CIRA e quello dell’ASI Roberto Battiston, hanno informato tutti i dipendenti delle decisioni varate nelle ultime assemblee dei soci. L’approvazione del nuovo Statuto della Società e il Piano Triennale 2016-2018 che definisce gli obiettivi del CIRA per i prossimi anni. Il piano di rilancio del centro, com’è stato detto rappresenta una occassione per un salto di qualità della struttura di Capua con nuove iniziative e nuovi progetti, importanti investimenti per la gestione degli impianti e delle infrastrutture di ricerca già esistenti e per l’adeguamento tecnologico dell’intera struttura.
Nel suo intervento il Presidente dell’ASI Battiston ha esposto i risultati positivi ottenuti dalla Ministeriale ESA del 2 dicembre scorso. In particolare, Battiston si è soffermato sui programmi che avranno un impatto diretto sulle attività del Centro di Capua come Space Rider, di cui il CIRA è coordinatore insieme a Thales Alenia Space Italia. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione del successore dell’IXV, un velivolo spaziale in grado di operare in orbita e di rientrare in maniera autonoma come un aereo, con un atterraggio convenzionale su pista.
Nel corso dell’incontro, si è discusso anche degli effetti delle nuove attività sulla crescita economica e sul sistema produttivo regionale, in particolare delle opportunità previste dal piano per la Space Economy, che consentirà di avviare nuovi programmi con il cofinanziamento tra fondi nazionali del Ministero per lo Sviluppo Economico e fondi regionali.