ATR con la certificazione della CAAC punta al mercato cinese.
Lo scorso mese di giugno all’air show di Parigi, ATR aveva annunciato lettere d’intenti di società cinesi interessate al suo turboelica, il gruppo Shaanxi Tianju Investment per 10 aerei ATR 42-600 e Xuzhou Hantong Aviation Development per altri 3 esemplari.
ATR aveva manifestato interesse per il mercato cinese partecipando al Salone di Zhuhai, poi, nei mesi successivi l’azienda di Tolosa si è attivata e ha lavorato per la certificazione cinese dei suoi modelli e quest’anno si aspetta di ottenerla per i velivoli della serie 600.
Il mercato cinese in questi anni ha visto un costante incremento della domanda di velivoli che ha lasciato fuori i velivoli turboelica regionali, una situazione che potrebbe cominciare a cambiare.
Lo scorso 22 gennaio, l’amministratore delegato di ATR, Christian Scherer, ha reso noto, durante il briefing dei risultati commerciali 2017, che l’Amministrazione dell’Aviazione Civile della Cina (CAAC) ha accettato la richiesta di certificazione dell’aeromobile. La procedura di certificazione dell’ATR si sarebbe sbloccata grazie anche a un accordo bilaterale sulla sicurezza firmato dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea e il CAAC nel dicembre 2017.
L’intesa tra le due agenzie è della massima importanza perché si propone il riconoscimento reciproco delle norme di certificazione. Se i tempi previsti dalla tabella di marcia saranno mantenuti dai due enti, Scherer si aspetta che il conseguimento della certificazione CAAC per i turboelica -600 sarà “una questione di mesi” e “certamente” avverrà nel 2018. “Non appena ciò sarà fatto è nostra intenzione ovviamente rendere concrete le dichiarazioni d’intenti dei nostri clienti cinesi“, afferma Scherer e ATR potrebbe consegnare i primi velivoli in Cina dal 2018.
Adesso in Cina la flotta di velivoli regionali è molto esigua (2.5%) rispetto alla media mondiale del 25%, ATR quantifica una potenziale nuova domanda in quel paese di 300 aerei turboprop per i prossimi venti anni: 270 nel segmento 61-80 posti, 30 in quello 40-60.
La collaborazione tra ATR e l’industria cinese è già in corso da diversi anni, Xian Aircraft Company (XAC), controllata di China Aviation Industry Corporation (AVIC) è tra i fornitori di ATR producendo componenti tra cui sezioni di fusoliera degli ATR42 e 72 e cassoni alari di ATR42.
L’impennata della domanda di velivoli regionali in Cina sarebbe una conseguenza della previsione di un incremento del network di circa 800 nuove rotte per collegare specialmente zone scarsamente popolate e con carenza d’infrastrutture. Il governo nazionale ha deciso di realizzare circa 70 nuovi aeroporti per sviluppare la connettività delle piccole città tra di loro e con i centri principali. Si prospetta negli immediati prossimi decenni la crescita della domanda di velivoli oggi non ancora del tutto prevedibile e quantificabile.
Al Paese del Dragone guarda con interesse anche Bombardier, concorrente di ATR, che negli anni passati aveva proposto inutilmente alle autorità locali di realizzare uno stabilimento per assemblare in Cina il suo Q400.
Il velivolo canadese soffre nella competizione con ATR e Bombardier ha avviato un programma per esternalizzarne la produzione di ali e cockpit fuori dal Canada. Il cockpit potrebbe essere realizzato nello stabilimento Bombardier a Queretaro, in Messico, mentre le ali sarebbero prodotte in Cina da Shenyang (che già costruisce la parte centrale della fusoliera del Q400).
La partita tra ATR e Bombardier per approdare in Cina è quindi ancora tutta da giocare e l’intesa tra EASA e CAAC modifica uno scenario nel quale le autorità cinesi hanno protetto i programmi dei velivoli turboelica sui quali investivano.
Con lo sviluppo da parte cinese del nuovo turboelica regionale MA700 la situazione cambia notevolmente perché la Cina punta al mercato globale con un prodotto che dovrebbe avere requisiti e prestazioni pari a quelli dei velivoli occidentali. AVIC ha dichiarato di prevedere la richiesta della certificazione di aeronavigabilità alla Federal Aviation Administration degli Stati Uniti e all’Agenzia europea per la sicurezza aerea per consentire all’aereo di entrare nel mercato occidentale.
Il programma del nuovo aereo fu annunciato per la prima volta nel 2007 come una versione allungata del Ma600 dopo diversi anni di sviluppo il velivolo è stato praticamente riprogettato e solo nel 2017 AVIC ha iniziato a costruire il primo esemplare.
Il nuovo progetto prevede un velivolo con due motori turboprop PW150C Pratt & Whitney, una capacità di 86 passeggeri e con la tecnologia fly-by-wire. Il costruttore dichiara un portafoglio ordini di 185 macchine e prevede il volo inaugurale nel 2019 e di completare la certificazione e avviare le consegne ai clienti nel 2021.
Il segmento dei turboelica regionali è certamente un segmento marginale nel mercato complessivo dell’aeronautica civile, ma le fibrillazioni non mancano se si pensa che oltre i cinesi nel mercato periodicamente si ripropone la possibilità del ritorno dei prodotti di Embraer.