Approvato il piano che Alessandro Profumo ha presentato al Consiglio di Amministrazione di Leonardo.
Aeronautica. Nel 2017 calo notevole degli ordini, l’anno precedente c’era stato quello degli Eurofighter Typhoon del Kuwait.
E’ necessaria una accelerazione per “sfruttare il modello di «One Company”, “rafforzare la struttura aziendale” e “migliorare l’approccio commerciale”.
Il 2018 sarà un anno di consolidamento, “vogliamo creare delle aspettative realistiche“, “con questo Piano Industriale intendiamo riportare Leonardo ad un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo”, ha detto l’amministratore delegato Profumo,“siamo certi che ci fornirà le basi per una nuova fase di crescita”, “stiamo mettendo in atto una nuova strategia commerciale e possiamo contare su un solido portafoglio ordini”.
Obiettivi da conseguire con il Piano industriale, si legge nella nota stampa, è ottenere una generazione di cassa in crescita dal 2020 con l’acquisizione di nuovi ordini e il miglioramento della redditività, ridurre l’indebitamento per sostenere gli investimenti e remunerare degli azionisti.
La Borsa in queste ore tuttavia non ha risposto positivamente al piano di Profumo e nel corso della giornata il titolo è sceso intorno al 10% ed è stato anche sospeso in asta di volatilità.
La stampa economica specializzata stamattina, prima della presentazione del Piano industriale, ha pubblicato una lunga intervista di Profumo corredata di una tabella degli ordini e fatturato 2016 e quelli dei primi 9 mesi del 2017. I dati evidenziano una differenza negativa di 7,8 miliardi di euro degli ordini della divisione aeronautica. Nell’articolo non vi è alcun riferimento all’ordine eccezionale di 28 Eurofighter Typhoon del Kuwait del 2016 che avrebbe chiarito quel vistoso gap. Quella commessa aveva un valore stimato dagli analisti di 8 miliardi, con una quota italiana per la capocommessa, Leonardo, pari circa al 50% del valore.
Le difficoltà che hanno influito sulla performance del settore Elicotteri sarebbero invece state affrontate dal management con cambiamenti dell’organizzazione, dei processi e delle persone.
Nella nota stampa del gruppo sono dettagliati anche gli obiettivi del Piano Industriale 2018-2022 : Ottimizzazione del modello operativo (“Leonardo 2.0”) attraverso una struttura organizzativa centrale più forte ed una gestione delle risorse più integrata;
Forte spinta allo sviluppo commerciale internazionale;
Investimenti mirati a supportare la crescita, focalizzati su prodotti e tecnologie chiave e sullo sviluppo della rete commerciale;
Una maggiore focalizzazione sui costi attraverso un programma di cost transformation con l’obiettivo di migliorare la competitività dei prodotti e investire nella crescita;
Razionalizzazione del portafoglio prodotti (“Portfolio Reshaping”) con focus sull’allocazione di risorse sui business core, anche attraverso partnership.
Sulla base dei risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2017 e delle stime aggiornate relative all’ultimo trimestre nella nota del Gruppo si prevede che l’esercizio 2017 chiuderà con:
Ordini: € 11,3 – 11,7 mld (-41– -43% rispetto al 2016)
Ricavi € 11,5 – 12,0 mld (0 – -43% rispetto al 2016)
EBITA € 1.050 – 1.100 mil (-12– -16% rispetto al 2016)
FOCF € 500 – 600 mil (-15– -29% rispetto al 2016)
Indebitamento Netto di Gruppo ca. € 2,6 mld (-9% rispetto al 2016).
Il 2018 si configura come un anno di consolidamento in cui si stimano:
Ordini € 12,5 – 13,0 mld
Ricavi € 11,5 – 12,0 mld
EBITA € 1.075 – 1.125 mil
FOCFca. € 100 mil
Indebitamento Netto di Gruppo ca. € 2,6 mld
Il nuovo Piano Industriale di Leonardo prevede il raggiungimento dei seguenti obiettivi nel corso dei prossimi 5 anni:
Crescita media annua degli Ordini (CAGR) 2018-2022 superiore al 6%, con un book-to-bill superiore o uguale a 1;
Crescita media annua dei Ricavi (CAGR) 2018-2022 compresa tra il 5% e il 6%, supportata dal solido portafoglio ordini e dall’acquisizione di nuovi ordini;
Crescita media annua dell’EBITA (CAGR) 2018-2022 compresa tra 8%-10% e redditività attesa superiore al 10% nel 2020.