Nel 2018 previsto il primo volo: “Sarà il più grande e il più efficiente jet bimotore del mondo”.
Il velivolo del costruttore americano si differenzierà dal modello precedente B777 per alcune tecnologie derivate dal 787, nuovi motori e ali innovative in materiale composito. L’aereo sarà proposto in due versioni, il 777-8X con 365 posti e autonomia di 16.000 Km, e il 777-9X che dovrebbe essere consegnato al primo cliente nel 2020 che trasporterà 414 passeggeri e un’autonomia di 14.000Km che entrerà in servizio nel 2022.
Boeing ha raccolto per il 777x già 296 ordini da 6 tra le più grandi aerolinee, tra queste spicca Emirates con l’ordine di 150 esemplari (35 8X e 115 9X), siglato nel novembre del 2013 per 76 miliardi di dollari.
A pieno regime Boeing si propone di assemblare 125 777X all’anno dopo il 2021 quando saranno completati i nuovi impianti presso le attuali linee di produzione di Everett, vicino a Seattle.
Il modello d’industrializzazione perseguito da Boeing segue quello del 787 con la partecipazione al programma d’importanti partner internazionali, in primis un consorzio di 5 aziende giapponesi che produrranno il 21% del velivolo incluso sezioni delle ali e porte e componenti dei carrelli di atterraggio. Tra i fornitori ci sarà anche lAvio Aero. In questi giorni al salone dell’aerospazio MAKS di Mosca Boeing ha firmato l’accordo di fornitura di titanio per il 777x con la russa VSMPO-Avisma.
I motori del nuovo 777X saranno GE9x di General Electric derivati dai Genx, l’azienda italiana Avio Aero dovrebbe realizzare il 12% del propulsore.
Boeing anche dopo l’esperienza del progetto 787 si sbilancia sulle date e conferma che «Il programma è proprio dove vogliamo che sia», ha detto il vice presidente e general manager del programma Bob Feldmann. «L’aereo e i sistemi di produzione sono sulla buona strada», «nei tempi previsti..».