ATR e Air New Zealand firmano un accordo per approfondire le tecnologie di propulsione per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera.
L’accordo prevede che i due partner studieranno lo sviluppo di nuove soluzioni e i sistemi necessari per supportarle, come infrastrutture aeroportuali e normative, manutenzione, operazioni di terra e di volo.
L’intesa tra ATR e Air New Zealand può rappresentare un’occasione importante per esplorare le implicazioni delle emissioni dei motori aerei dell’aviazione regionale sull’intero ecosistema.
L’operatore neozelandese ha una flotta di 110 velivoli, di questi 50 sono turboelica e 27 sono ATR, e in Nuova Zelanda è disponibile un esteso sistema di fornitura di energia elettrica rinnovabile.
La disponibilità dei velivoli regionali di Air New Zealand, crea quindi l’opportunità di disporre di un banco di prova ideale per sviluppare queste tecnologie, ha sostenuto l’amministratore delegato di Air New Zealand, Christopher Luxon.
I primi velivoli ibridi, più piccoli dovrebbero entrare nel mercato nel prossimo decennio. “Noi crediamo che ci sia la possibilità che quest’opzione sia praticabile per la nostra rete regionale”, ha dichiarato Luxon, rappresenterebbe per noi un contributo significativo per il conseguimento dell’obiettivo di ridurre le emissioni al 50% dei livelli del 2005 entro il 2050.
L’amministratore delegato di ATR, Stefano Bortoli, ha espresso soddisfazione per l’accordo e ha affermato che ATR e Air New Zealand sono la combinazione perfetta per esplorare le opportunità e le implicazioni sull’intero ecosistema dell’aviazione regionale.
ATR, come leader di mercato “sta lavorando al futuro”, la tecnologia dei turboelica ne sarà una parte essenziale come i velivoli ibridi ed elettrici che sono chiaramente un passo in avanti in questa direzione.