Il Veneto vuole ripartire dall’aerospazio e prosegue nel progetto del Distretto regionale. Evento all’Università di Padova con l’astronauta Paolo Nespoli.
Per ora è una “RIR”, la “Rete Innovativa Regionale aerospaziale” costituita in Veneto da soggetti universitari e istituzionali. Obiettivo la costituzione di un vero distretto sul modello di quelli presenti in diverse altre regioni del Paese.
Promotori del progetto sono Univeneto e Cisas, il Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali “Giuseppe Colombo” dell’Università di Padova diretto dal prof. Stefano Debei. A supportare l’iniziativa Promex, Azienda Speciale della CCIAA di Padova costituita per assistere il sistema imprenditoriale padovano.
Lo scorso dicembre Promex, in collaborazione con Cisas, Asi ed Esa ha organizzato tramite l’evento “Padova Space Week”, settimana all’insegna delle tecnologie aerospaziali per promuovere la costituzione della RIR e individuare una quarantina di imprese venete da coinvolgere.
Il progetto di un distretto aerospaziale veneto in Veneto ha radici lontane, affermano i promotori, precisamente a quando il prof. Francesco Angrilli, allora a capo del Cisas, si cimentava nelle missioni Rosetta e Cassini incassando fra le altre l’intitolazione dell’asteroide 18108, 2000 LN 34 ora noto come Asteroide Angrilli.
Accanto alle imprese inizialmente coinvolte, Promex ritiene che siano almeno 300 le aziende potenziali del distretto che oggi sviluppano attività di software, refrigerazione, ottica e produzioni metalmeccaniche per applicazioni aerospaziali.
Le attività della rete del comparto sono state individuate nel campo spaziale relativo alla progettazione, realizzazione e collaudo di un minisatellite Veneto; l’altro la realizzazione di un polo tecnologico aerospaziale in Veneto, considerata la presenza nella regione di Superjet International, società russo-italiana con sede a Tessera.