La notizia è arrivata da un twitter dello stesso Roberto Battiston.
Il fisico ha annunciato di essere stato rimosso dal suo incarico di presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di averlo appreso stamattina “con sorpresa”, in una comunicazione del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.
E’ evidente che si tratta del “ primo spoil system di Ente di Ricerca”, ha affermato Battiston nel post su twitter, facendo quindi notare come la decisione sia stata prettamente politica.
Battiston era presidente dell’ASI dal 2014 e lo scorso maggio il suo mandato era stato rinnovato fino al 2022, il fisico è una figura di primo piano della ricerca scientifica spaziale.
Il ministro Bussetti afferma che erano irregolari le procedure della sua conferma della precedente ministra Fedeli, e il consiglio di amministrazione dell’Agenzia non era stato rinnovato in attesa di definire la questione.
A luglio presso la Presidenza del Consiglio era stato inoltre istituto un “Comitato interministeriale per le politiche spaziali”, dal quale era stato escluso l’allora presidente dell’ASI. Il coordinamento del Comitato era stato affidato al sottosegretario Giancarlo Giorgetti, della Lega come il ministro Bussetti.
Nei suoi anni da presidente, Battiston ha contribuito ai successi dell’ASI, nell’ambito delle attività spaziali gestite a livello internazionale da partner importanti come l’Agenzia Spaziale Europea e la statunitense NASA. È stato tra i sostenitori del progetto Galileo, la costellazione di satelliti per realizzare un sistema alternativo al GPS e gestito in ambito europeo, e ha lavorato per favorire la collaborazione di ricercatori e astronauti italiani in ambito internazionale.
Battiston è docente di Fisica sperimentale presso l’Università di Trento e ha lavorato a numerose ricerche scientifiche, comprese quelle per lo studio dei raggi cosmici. Alcuni dei progetti cui ha collaborato si sono tradotti in strumenti ancora oggi presenti sulla Stazione Spaziale Internazionale.
L’ASI gestisce importanti risorse pubbliche, commissiona progetti e affida la loro realizzazione alle aziende spaziali private italiane, tra le più competenti nel panorama europeo. Anche per questo le posizioni dirigenziali al suo interno sono osservate sempre con grande interesse dai governi.