Il clima sembra rasserenarsi dopo la commessa per il Qatar.
Le preoccupazioni erano state espresse dalle sigle sindacali veneziane nei mesi scorsi per le difficoltà di Superjet International e per i vuoti di attività negli stabilimenti veneziani di Leonardo.
Il contratto del Qatar, del valore di 3 miliardi di euro, acquisito da Leonardo prevede la fornitura di 28 elicotteri medi bimotore multiruolo da trasporto militare NH90. La commessa di cui Leonardo è il «prime contractor» e incasserà il 40% dei proventi, comprende 16 NH90 TTH per operazioni terrestri che saranno forniti da Airbus e 12 NH90 NFH per missioni navali. Inoltre è previsto un pacchetto completo di supporto, manutenzione, addestramento e interventi infrastrutturali.
I velivoli forniti da Leonardo saranno assemblati negli stabilimenti veneti, nella Divisione elicotteri nell’area dell’aeroporto Marco Polo di Venezia.
«Leonardo sarà responsabile dell’assemblaggio finale e della consegna dei 12 NH90 navali dal suo stabilimento di Tessera – ha commentato Profumo – Airbus, invece, si occuperà dei 16 elicotteri terrestri». Le prime consegne dei velivoli prevista nel giugno 2022 e proseguiranno fino al 2025.
A Tessera il gruppo Leonardo ha anche una Divisione velivoli.
Questo impianto si occupa di manutenzioni di aerei radar Awaks della Nato e dei C130J dell’aeronautica italiana con circa 130 dipendenti, mentre la Divisione elicotteri, interessata alla commessa araba, impiega 350 persone.
Nell’area lagunare oltre la fabbrica di Leonardo c’è anche Superjet International, nata come partnership russo-italiana e da ottobre passata al 9o% ai russi di Sukhoi, dopo che la partecipazione di Leonardo è passata dal 51% al 10.
Anche per questa realtà che occupa 210 dipendenti i timori che la chiusura fosse dietro l’angolo sembrano sfumare, almeno per ora. A dicembre si è insediato il nuovo direttore, l’inglese Stewart Cordner, ed è in corso una riorganizzazione della società che punta a rilanciare le vendite del regional jet.