La Cina avrà nei prossimi anni un enorme sviluppo della sua rete regionale.
Il costruttore italo francese ATR ha presentato all’Airshow China la sua prima previsione ufficiale di mercato sui velivoli turboelica.
Il capo della strategia di mercato di ATR, Bernard Pabon, ha illustrato nella sua presentazione ai rappresentati istituzionali cinesi, il rapporto tra sviluppo, crescita generale di un paese e quella dell’aviazione commerciale complessiva e regionale.
ATR ha rivisto notevolmente i dati che in diverse occasioni aveva citato in passato. Nel documento presentato all’Air Show Zhuhai China prevede che la domanda in quel paese sarà di 1.100 velivoli turboelica da 30-70 posti, la maggior parte di questi necessari per aprire nuove rotte.
La crescita della domanda di mobilità richiederà in Cina l’apertura di moltissime nuove rotte aeree che per tratte brevi rendono molto più conveniente l’utilizzo del turboelica ai velivoli jet. Nel documento si legge che sarebbero l’87% delle attività di Aviazione Regionale e Generale arriverà da collegamenti di nuova creazione.
I calcoli di ATR prevedono che nel 2037 l’aviazione regionale (fino a 100 posti) sarà otto volte più grande di oggi e che in Cina la domanda dei velivoli sarebbe di 800 velivoli nella categoria da 30 posti, 70 nella categoria da 50 posti e 230 nella categoria da 70 posti.
In termini di aviazione generale (fino a 30 posti), il governo cinese sta investendo molto e sta progettando un numero significativo di aeroporti che creeranno quasi 1.500 nuove rotte.
ATR stima che saranno necessari circa 800 turbopropulsori di 30 posti per servire la domanda, collegando 300 aeroporti dell’aviazione generale e molti aeroporti regionali.
La domanda di turboelica regionali è stimata in circa 300 turboreattori (70 da 50 posti e 230 da 70 posti) per collegare 200 aeroporti regionali, creando circa 700 nuovi percorsi in questo segmento.
Il modello di ATR è basato sull’analisi delle 5.000 rotte domestiche cinesi esistenti e stima il potenziale di attività sviluppabile su collegamenti non ancora attivi. Prevede la ripartizione e la quantità di nuove rotte nei prossimi 20 anni per ciascuna regione e quanti velivoli saranno necessari per servirle.
“Rispetto alle altre regioni del mondo, possiamo vedere che la Cina si trova in una fase di maturità molto giovane della sua rete regionale, ma è prevedibile che avremo in futuro una crescita enorme del network“, sostiene Pabon.
L’aviazione cinese ha subito un’enorme crescita della flotta ed è ora sette volte più grande rispetto al 1998. Questa crescita si è concentrata principalmente sui grandi flussi di traffico con aeromobili di grande capacità.
Nello stesso periodo anche la flotta regionale è raddoppiata ma rimane significativamente sottosviluppata in Cina.
I velivoli regionali, compresi i jet regionali, rappresentano appena il 2% della flotta di aerei commerciali cinesi, dominata da Boeing 737 e Airbus A320.
In Cina i dati di recenti istituti di ricerca rilevano che in servizio passeggeri ci sono solo 38 turboelica: 35 Avic Xian MA-60, due MA-600 e un Viking Air DHC-8-400.
Questo significa, aggiunge Pabon, che un certo numero di narrowbodies è utilizzato dagli operatori su rotte brevi con sovvenzioni statali per sostenerne i costi. Un esborso che non sarebbe necessario se fossero utilizzati turboprop più piccoli e più efficienti che sono , più adatti a percorsi più brevi.
Velivoli di ATR sono assenti in Cina dal 2010, quando Xinjiang Airlines dismise l’ultimo dei cinque ATR 72 con cui operava dal 1993, solo recentemente al Salone di Le Bourget, ATR ha reso noto una lettera d’intenti di Shaanxi Tianju Investment e Xuzhou Hantong Aviaton per un totale di 13 ATR 42.